Stramonio | Foglie
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Stramonio | Foglie

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Nome scientifico: Datura Stramonium

Altri nomi: Datura - Erba del diavolo - Trombetta dei morti - Follia - Pianta della strega - Pianta dei folli - Pianta del veleno

Formato: flaconcino di vetro con tappo a vite o di sughero

Destinazione d'uso:

E’ UNA SPECIE TOSSICA E PERICOLOSA, NON DESTINATA AL CONSUMO UMANO.

E’ DESTINATA SOLO A COLLEZIONE E CAMPIONATURA SCIENTIFICA.

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Informazioni 

Nel corso dei secoli, lo stramonio è stato utilizzato come una sostanza psicotropa in vari contesti, tra cui quello medievale, dove veniva impiegata come narcotico, anestetico e sudorifero.

Nel tempo, questa pianta ha guadagnato molteplici soprannomi, come "erba del diavolo", "erba delle streghe" e "noce velenosa". Tuttavia, l'uso interno di questa pianta è stato abbandonato a causa del suo alto rischio di tossicità. Ciò è dovuto alla presenza di alcaloidi tropanici, come quelli presenti in altre solanacee delirogene (come ad esempio la belladonna, la mandragora e il giusquiamo).

È stato anche utilizzato nella preparazione di una sorta di unguento noto come "flying ointment", che veniva utilizzato nelle riunioni delle streghe per indurre stati di trance e visioni.

Flying ointment

L'unguento a base di stramonio, noto come "flying ointment" o "unguento volante", è una sostanza leggendaria che si diceva venisse utilizzata dalle streghe durante i loro sabbat per indurre stati di trance e visioni.

La preparazione dell'unguento era una pratica molto rischiosa e complessa, in quanto l'assunzione di stramonio per via interna può causare intossicazione e persino la morte. Inoltre, la preparazione dell'unguento richiedeva la conoscenza precisa delle dosi e delle proporzioni degli ingredienti, al fine di evitare effetti collaterali indesiderati.

Tuttavia, secondo alcune fonti storiche, l'unguento volante era solitamente preparato mescolando parti uguali di stramonio, belladonna e mandragora, insieme ad altre erbe e oli essenziali. Questa miscela veniva poi mescolata con grasso animale o unguenti a base di cera d'api, per creare una sorta di pomata. In alcuni casi, il grasso veniva riscaldato insieme agli ingredienti a fuoco lento, al fine di estrarre i principi attivi delle erbe.

Tuttavia, come accennato sopra, la preparazione dell'unguento volante è stata abbandonata a causa del rischio di intossicazione e degli effetti collaterali pericolosi. 

Curiosità e leggende

Nella cultura degli antichi Aztechi e in alcune culture indigene dell'America del Sud, lo stramonio viene utilizzato per facilitare l'accesso a stati alterati di coscienza durante i rituali religiosi.

Gli sciamani lo usavano per indurre uno stato di trance in cui potevano comunicare con gli spiriti.

Nel Medioevo, era utilizzato come allucinogeno e come rimedio per il mal di denti, ma anche per produrre l'effetto di "volare". Si dice che le streghe volassero su scope unte di unguenti a base di stramonio durante i loro sabba notturni.

Nella cultura popolare del Sud degli Stati Uniti, lo stramonio è stato usato per creare un unguento che veniva applicato sulla pelle per produrre effetti allucinogeni. 

Le foglie di stramonio erano utilizzate anche per scopi divinatori: venivano bruciate e le visioni che si producevano durante l'allucinazione venivano interpretate come messaggi divini.

In alcune tradizioni magiche europee, le foglie di stramonio venivano utilizzate come ingrediente in incantesimi d'amore. Si credeva che bruciando le foglie insieme ad altri ingredienti, si potesse far innamorare una persona.

In alcune culture africane, lo stramonio viene utilizzato per proteggere le persone dagli spiriti maligni e dalle possessioni demoniache.

Nel folklore russo, si dice che lo stramonio sia la pianta preferita della dea della magia Baba Yaga.

Usi magici e spirituali nell'antichità

Per produrre stati alterati di coscienza e visioni allucinogene.

Per aumentare la consapevolezza, facilitare la divinazione e migliorare la capacità di entrare in contatto con gli spiriti.

In alcune pratiche sciamaniche, lo stramonio viene utilizzato per aiutare i praticanti ad entrare in uno stato di trance e connessione con il mondo degli spiriti e delle divinità.

In alcune pratiche di guarigione, viene utilizzato come rimedio per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione.

Lo stramonio è stato utilizzato in alcune pratiche magiche per causare allucinazioni e illusioni, spesso per scopi divinatori o per entrare in contatto con gli spiriti.

In altre tradizioni magiche, viene utilizzato per lanciare incantesimi di maledizione o di danneggiamento contro altre persone.

In alcune culture, è stato utilizzato come sostanza psicoattiva per scopi rituali o cerimoniali, spesso associati ad atti violenti o estremi.

Associazioni tradizionali

In alcune pratiche magiche, lo stramonio viene utilizzato per rafforzare l'energia di Giove, il governatore della saggezza, della giustizia e della prosperità, e per attirare la fortuna e l'abbondanza.

In alcune pratiche magiche, viene utilizzato per purificare l'energia e per aiutare a superare le sfide e le difficoltà, ma anche per rafforzare l'energia di Saturno, il governatore del tempo, della morte e della rinascita.

Lo stramonio è associato anche ad Hecate, divinità greca associata alla magia, alla stregoneria e alla luna nera, e considerata la patrona delle streghe. In alcune pratiche magiche, viene utilizzato per connettersi con la sua energia per facilitare la divinazione o per lanciare potenti maledizioni.

Lo stramonio è stato spesso associato alla romana Diana e alla greca Artemide, dee associate alla caccia, alla luna e alla fertilità, considerate le patrone delle donne e degli animali selvatici. In alcune pratiche magiche, lo stramonio viene utilizzato per attirare l'energia di queste dee e per facilitare la connessione con il mondo naturale.

Quando veniva utilizzata

I prodotti vegetali allo stato puro venivano tradizionalmente coltivati, raccolti e curati secondo le tradizioni erboristiche e spesso, nella magia popolare, non venivano consacrati ad alcuna divinità prima del loro impiego. 

In linea di massima, la consacrazione può aiutare a focalizzare e indirizzare l'energia della pianta verso uno scopo specifico e ad amplificare l'effetto desiderato nell'incantesimo o nel rituale magico, ma quando non viene effettuato il rito di consacrazione a un'entità specifica, lo spirito della pianta sprigiona comunque il suo potere.

Il potere energetico di una pianta infatti, è intrinseco alla sua essenza e alla sua natura e possiede delle proprietà terapeutiche, aromatiche e magico-spirituali che le sono proprie e che sono presenti nella sua sostanza, indipendentemente dal fatto che sia stata consacrata o meno a qualche entità.

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